Il semestre europeo è il meccanismo annuale dell'Unione europea per il coordinamento delle politiche economiche, fiscali, occupazionali e sociali tra i suoi Stati membri. Introdotto nel 2010 in risposta alla crisi finanziaria globale, il semestre europeo è stato concepito per migliorare l'allineamento delle politiche in tutta l'UE, garantendo maggiore stabilità economica, resilienza e crescita sostenibile. Opera come un ciclo strutturato di sorveglianza e orientamento, consentendo alla Commissione europea di monitorare i piani nazionali e valutarne la coerenza con gli obiettivi più ampi e le norme fiscali dell'UE.
Al centro del semestre europeo c'è un dialogo continuo tra la Commissione europea e i governi nazionali. Il processo inizia ogni autunno, quando la Commissione pubblica una serie di documenti chiave che valutano lo stato di salute generale dell'economia dell'UE e segnalano i potenziali rischi. Tra questi, l'Analisi annuale della crescita sostenibile, che delinea le priorità a livello di UE per l'anno successivo, e la Relazione sul meccanismo di allerta, che individua gli squilibri macroeconomici che potrebbero rappresentare una minaccia per la stabilità finanziaria. Inoltre, la Commissione pubblica relazioni specifiche per paese che forniscono analisi dettagliate della situazione economica e sociale di ciascuno Stato membro, evidenziando sia i progressi che le sfide.
In primavera, sulla base di queste valutazioni, la Commissione emana Raccomandazioni Specifiche per Paese (RSP) per ciascuno Stato membro. Queste raccomandazioni forniscono indicazioni politiche non vincolanti ma influenti, adattate ai contesti nazionali, e coprono settori quali la disciplina di bilancio, l'andamento del mercato del lavoro, l'inclusione sociale, l'istruzione, l'innovazione e la sostenibilità a lungo termine. Gli Stati membri sono tenuti a tenere conto di queste raccomandazioni nella stesura dei loro bilanci e piani di riforma, che presentano come Programmi Nazionali di Riforma e Programmi di Stabilità o di Convergenza, a seconda della loro appartenenza all'area dell'euro.
Dal 2021, il Semestre Europeo è strettamente interconnesso con il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), lo strumento finanziario di punta dell'UE a sostegno della ripresa dalla pandemia di COVID-19. Attraverso il Fondo di Riferimento per la Resilienza e la Resilienza (RRF), le raccomandazioni del semestre sono collegate ai finanziamenti dell'UE, con gli Stati membri tenuti ad allineare i propri piani di ripresa e resilienza alle priorità verdi e digitali dell'UE, nonché alle riforme strutturali che migliorano la competitività, la coesione sociale e la qualità istituzionale.
In sostanza, il semestre europeo funge da ciclo di governance strategica dell'Unione europea, orientando l'elaborazione delle politiche nazionali all'interno di un quadro condiviso. Funge non solo da strumento di supervisione economica, ma anche da piattaforma per l'apprendimento reciproco e il coordinamento delle riforme. Promuovendo una maggiore coerenza politica in tutta l'Unione, il semestre europeo svolge un ruolo centrale nel promuovere la convergenza a lungo termine, la resilienza economica e lo sviluppo sostenibile in tutta l'UE.
Il quadro del semestre europeo
Il semestre europeo è stato istituito nel 2010 per rispondere all'esigenza di una governance socioeconomica dell'UE più forte e di un migliore coordinamento tra le politiche economiche e fiscali nazionali. La crisi finanziaria del 2008 aveva evidenziato la necessità di un simile esercizio. In risposta a ciò, gli Stati membri dell'UE hanno avviato un'ampia riforma delle politiche dell'UE, che includeva:
nuovi strumenti per gestire gli Stati membri in difficoltà finanziarie, tra cui il Meccanismo europeo di stabilità; una più forte sorveglianza fiscale dei bilanci nazionali attraverso il Patto di stabilità e crescita riformato; nuovi strumenti per prevenire e correggere sviluppi macroeconomici rischiosi con la procedura per gli squilibri macroeconomici; un più forte coordinamento delle politiche occupazionali, sociali e di crescita; e
l'introduzione del semestre europeo, un ciclo di pianificazione annuale che sincronizza i calendari delle diverse procedure di coordinamento.
Il semestre europeo garantisce che le politiche economiche, sociali e di bilancio nazionali siano analizzate e valutate congiuntamente, mentre in precedenza venivano gestite separatamente. Segue uno specifico ciclo annuale. Durante la prima fase, gli Stati membri dell'UE discutono i propri piani economici e di bilancio e concordano le priorità chiave. Nella seconda parte del ciclo, nota come "semestre nazionale", gli Stati membri sono tenuti ad allineare le politiche nazionali, in particolare i bilanci nazionali per l'anno successivo. La Commissione europea svolge un ruolo importante nel semestre europeo, valutando i progetti di bilancio presentati dagli Stati membri e fornendo loro orientamenti.
Il primo ciclo del semestre europeo è iniziato a gennaio 2011, quando la Commissione ha pubblicato l'analisi annuale della crescita e la relazione congiunta sull'occupazione. I cicli semestrali più recenti iniziano a novembre, con il "semestre nazionale" che dura da giugno a ottobre.
Rispetto ai precedenti quadri di coordinamento, il semestre europeo consente:
un monitoraggio più regolare;
un'azione più coordinata per affrontare le sfide comuni;
una risposta più rapida in caso di problemi;
una maggiore trasparenza tra gli Stati membri;
un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo e delle istituzioni legislature nazionali, partner sociali e altri soggetti interessati a tutti i livelli.